Lo yoga mi ha fatto un amministratore delegato migliore
Lo yoga mi ha fatto un amministratore delegato migliore, afferma Kawer Stanton, chief executive officer e presidente di Worldwide Marketing Blu Chip.
La pratica meditativa può rafforzare una executive’s chief e una organizzazione. Non avrei mai immaginato di scrivere un articolo su come lo yoga mi ha reso un CEO più efficace (…)
Lo yoga mi aiuta a far funzionare un’organizzazione di successo, e quando guido per andare al lavoro ho sempre con me una stuoia e un asciugamano in macchina (…)
Quando iniziano i meeting chiedo ai dipendenti di fare un respiro profondo e di “vivere il momento”, ma giuro che non sono contro alla cultura della pratica commerciale standard. Al contrario, amo il business e sono appassionato di aziende in crescita. Eppure, posso dire che da quando ho iniziato a praticarlo, più di due anni fa, lo yoga ha profondamente influenzato la mia vita in ogni aspetto. Ha ridefinito il mio senso del sé e mi ha cambiato come marito, padre, amico e capo.
Su un piano personale lo yoga mi ha aiutato a ridefinire le mie aspettative di successo. Forse la lezione più importante che ho imparato è che non ci sono obiettivi per definire il successo. Studiando lo yoga ho imparato che non ci sono vincitori né vinti. Nessun arbitro. Nessuna vittoria è misurata contro la perdita di un altro. Nello yoga il successo è la padronanza di sé.
In qualità di CEO ho imparato che lo stesso vale per una leadership efficace. Abbiamo tutti obiettivi quantificabili nel mondo degli affari (…) Ma, come amministratori delegati, abbiamo altri indici per misurare il nostro successo come leader: visione dell’istituzione, creazione di una cultura aziendale positiva, dimostrazione di intelligenza emotiva, coraggio per le nostre convinzioni e valutazione del rischio, mantenendo un pensiero positivo.
Come può lo yoga aiutare il successo di un amministratore delegato?
(…) Ogni giorno, non importa se in ufficio, nello studio o a casa, dobbiamo essere attenti alla nostra missione e disciplinati nell’approccio per raggiungere il nostro obbiettivo (…) Il mio maestro dice sempre che la mia pratica “non dovrebbe mai essere sfocata”. Questo vale anche per l’attività quotidiana di un amministratore delegato. Possiamo realizzare la nostra visione, se prestiamo attenzione alle nostre intenzioni.
Ho sempre fatto notare ai miei colleghi che un ufficio è un strano esperimento sociale (…) Mi capita spesso di osservare la stessa dinamica con gli studenti raccolti in una classe di yoga (…) Non c’è chiarezza nella leadership e nello scopo. Il maestro-insegnante ispira e dimostra, ma non ammonisce (…) Ognuno passa attraverso le stesse sequenze insieme. Alla fine di una classe la realizzazione condivisa è completamente positiva. Tutto ciò è analogo alla creazione di un obiettivo aziendale tematico sostenendo l’obiettivo a tutti i livelli dell’organizzazione – dalla suite executive ai nuovi dipendenti – per l’allineamento totale di tutti.
Ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di mettere in pausa e rivedere, per valutare il rischio (…)
Nello yoga la mia insegnante lo chiama “onora te stesso”, che significa semplicemente ascoltare il nostro corpo (…)
Infine, e forse più importante, lo yoga aiuta a farmi un CEO più efficace perché riorienta la mia visione della vita e da la spinta al mio spirito (…)
Comincio in Tadasana, o posizione della montagna, come avevo impostato la mia intenzione, e finisco nella savàsana, o posizione del cadavere, permettendo alla mia mente e al corpo di riposarsi per cancellare un periodo di lavoro estremo.
In ultima analisi, mi ha permesso di essere un amministratore delegato più efficace facendo di me un essere più felice, più sano e più consapevolmente umano. Anche se prometto che non mi troverete nella posizione del loto cantando “Om” sul tavolo da conferenza della mia stanza.
Tradotto da Forbes Magazine America. Intervista completa qui
Kevin Giorgini – kevingiorgini@libero.it