Chi ha paura di cambiare?

In ogni individuo, non c’è paura più grande del cambiamento.
Anche in condizioni di sofferenza, in genere si preferisce soffrire il conosciuto, piuttosto che andare verso qualcosa che non si conosce. Magari sottilmente, affermando – sognando – di voler cambiare, ma continuando a calcare, nel concreto, strade già percorse o rassicuranti consigli altrui.

Cambiare è difficile. Occorre grande coraggio e una certa dose di spregiudicatezza.
Soprattutto, potrebbe essere utile la considerazione che l’immobilità è un’illusione, poiché tutto cambia continuamente e, anche se ci ostiniamo a negarlo, ogni istante il contesto in cui operiamo è già diverso dal momento prima.
Le stesse osservazioni che valgono per l’individuo possono essere estese anche alla società nel suo complesso. Cambiare è un processo inevitabile a cui ogni comunità umana è messa di fronte continuamente.

Un tempo, artefici e responsabili del cambiamento sociale erano soprattutto i sovrani, influenzati più dai meccanismi di potere delle classi aristocratiche o, al massimo, dai lenti mutamenti del costume e dell’economia. Più recentemente – dal ’700 in poi –altri attori sono entrati in gioco, dalla borghesia alle masse, che hanno prodotto rivoluzioni e mutamenti, fino alla formazione dei cosiddetti “stati democratici”.

Oggi, in un mondo ormai globalizzato, l’economia la fa da padrona e i protagonisti sono assai diversificati. La politica è una conseguenza dei mutamenti velocissimi e, più che i governi, sono gli amministratori a produrre la spinta al cambiamento.
Per questo motivo, oggi, possiamo dire che il manager è l’agente del cambiamento, sia che diriga un’azienda, governi un’istituzione, gestisca un team di lavoro o un istituto scolastico, o amministri un ospedale. Mi riferisco alla figura di un manager inteso come individuo che, spinto dalla passione di migliorare il mondo in cui opera, agisce con tutto se stesso in direzione di un cambiamento possibile.

Per questo nei corsi di Yoga business proponiamo un cambiamento individuale attraverso tecniche e percorsi di comprensione di se stessi intesi come un tutt’uno di corpo, mente e anima. Prendere una nuova via è la trasformazione del conosciuto per raggiungere nuovi orizzonti, è la capacità di non accontentarsi, di non mortificarsi all’interno delle paure, di “andare oltre”.
Un’attitudine che ha fatto grande l’umanità e che ogni giorno ci si presenta davanti chiedendoci di essere creduta e cavalcata come opportunità.
Lo possiamo fare tutti, con il lavoro che siamo chiamati a svolgere, attraverso la nostra capacità di essere prima di tutto uomini e donne d’integrità, capaci di prescindere da emozioni e preconcetti, e alla ricerca di qualcosa che possa suonare più armonico, utile e vero per tutti.

Anche L’Ayurveda ha come principio base la ciclicità e il mutamento, la vita è un susseguirsi di azioni “causa – effetto”.
I massaggi e trattamenti Ayurvedici in qualità di azione producono un effetto, quindi un cambiamento. Donano un grande beneficio, possono influire sul miglioramento di relazioni sociali, vita famigliare, prestazioni lavorative, studio, qualità del sonno, variabilità dell’umore , energia sessuale, qualità della digestione e della fame, funzioni fisiologiche. Stimolano l’interesse per se stessi e l’attenzione riguardo alla qualità della vita. Attivano i processi di disintossicazione del corpo e della mente. Contribuiscono profondamente all’eliminazione di tossine presenti nel corpo ma anche nella mente, tra cui pensieri, eventi ed emozioni non digeriti e trattenuti.

Kevin Giorgini, Yoga coach e Operatore di tecniche ayurvediche – Via Vescovado 7/9 Alessandria – Tel. 3278113114 – kevingiorgini@gmail.com