Davide, una vera passione per l’informatica. Coworker lab121
Davide si è associato da qualche mese a lab121, tempo zero ha iniziato a partecipare attivamente al gruppo PUG Alessandria (sviluppatori PHP), ha collaborato per diffondere tra i nostri coworker il progetto Open Data del Comune di Alessandria e con altri appassionati di Arduino ha fondato AUGA (Arduino User group Alessandria). La sua passione per l’informatica e le nuove tecnologie è davvero inarrestabile!
Conosciamolo meglio …
1. Presentati. Da dove vieni? Che cosa hai studiato? Di cosa ti occupi?
Ciao, sono Davide, sono nato a Moncalieri e sono cresciuto tra Asti e provincia. Frequento Alessandria dalla terza superiore, anno in cui sono dovuto “emigrare” per poter studiare informatica, in quanto ad Asti non avevano ancora attivato il corso di studi per perito informatico.
Dopodiché ho continuato i miei studi qui nell’università di Alessandria, dove nel 2010 ho preso la laurea triennale, e dopo un breve periodo di lavoro ho deciso di proseguire con quella magistrale.
Ad oggi sono ancora studente, ma da due anni ho una borsa di studio e lavoro come sviluppatore software nel laboratorio di domotica del dipartimento di informatica dell’Università del Piemonte Orientale.
Quello che volevo fare nella vita l’ho scoperto all’età di 6 anni, quando mio padre arrivò a casa con in mano un glorioso 386 dell’IBM; fu amore a prima vista! 🙂
2. Insieme ad altre 7 persone hai fondato Progetto Radis, di cosa si tratta?
Progetto Radis è un’associazione di volontariato che opera sul territorio astigiano, nata nel 2008, che si occupa di trashware. Abbiamo iniziato quindi a spargere la voce e a raccogliere hardware considerato obsoleto, ma che in realtà aveva ancora molto da offrire. Una volta raccolto lo ricondizionavamo, a volte prendendo pezzi qua e là, e gli davamo una nuova vita utilizzando esclusivamente software libero.
Purtroppo con il passare del tempo molti dei volontari sono andati via da Asti (tra i quali anche io) e in più abbiamo avuto problemi con la sede. Un’associazione di volontariato di questo tipo sconta delle difficoltà di tipo organizzativo (sede, magazzino, costi), soprattutto in questo ultimo periodo di “tagli” e “supporti” delle P.A. Ora Progetto Radis ha spostato l’attività di trashware in secondo piano, ma è molto attiva con progetti legati alle scuole, alla casa di riposo del comune di Asti e a supporto di persone con problemi di disabilità.
La scelta di indirizzare l’attività dell’organizzazione prevalentemente sul software non è dovuta solo alla crisi; con il tempo si è capito che era molto importante non solo fornire dell’hardware ma anche software (a licenza gratuita) funzionale ai bisogni dei destinatari.
3. Qualche settimana fa, avete vinto con Made in Research 2, un business game organizzato dall’2i3T, Incubatore d’Impresa dell’Università degli Studi di Torino. Ci racconti di che progetto si tratta e come sono gli sviluppi?
Cotoletto mira alla creazione di una piattaforma web e mobile per l’individuazione precoce degli indicatori di insorgenza dei disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.).
I D.S.A. sono dei disturbi evolutivi specifici che compromettono le abilità tipiche dell’apprendimento scolastico (lettura, scrittura, calcolo, abilità grafo-motoria), pur in presenza di un quoziente intellettivo nella norma.
Il progetto nasce nel Novembre 2012, a seguito della stesura di una tesi in Psicologia dello sviluppo sui disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.) di una ragazza che fa parte del team. Io sono stato chiamato per la parte informatica, in due mesi abbiamo preparato un prototipo della piattaforma, abbiamo partecipato a Made In Research 2 e abbiamo vinto. L’intenzione ora è quella di rilasciare una prima release della piattaforma e vedere che cosa succede 🙂
4. Frequenti da qualche tempo il centro di coworking lab121. Cosa ne pensi?
È stata una piacevole scoperta 🙂 Vi conoscevo da quando avete aperto, ma se devo essere sincero continuavo a chiedermi: “Ma cos’è realmente un centro di coworking? Chissà se posso partecipare in qualche modo? ”. Alla fine si è presentata l’occasione quando ho letto sul forum degli studenti dell’Università che avrebbe aperto un PUG ad Alessandria e che voi avreste ospitato le riunioni del gruppo. Mi è piaciuto da subito e sono sempre più convinto che lo scambio di idee e la cooperazione tra persone che arrivano da mondi differenti è la formula perfetta.
5. Perchè fai parte del gruppo PUG Alessandria?
Faccio parte del PUG perché, come ho detto prima, la mia più grande passione è l’informatica, in particolare la programmazione. Quindi quale migliore occasione per trovarsi con persone che hanno la mia stessa passione con le quali scambiare idee e magari iniziare qualche progetto che potrebbe essere utile a qualcuno?
6. Abbiamo assistito alla conferenza stampa del Comune di Alessandria sugli open data e sei tra coloro si adopereranno per “liberarne” alcuni. Quali progetti simili esistono in Italia?
In Italia i progetti non sono ancora molti ma qualcosa inizia a muoversi. Sicuramente con gli open data si potrebbe fare molto e si potrebbero creare servizi molto utili, come ad esempio Google transit, che permette di pianificare un viaggio attraverso il trasporto pubblico.
La nostra regione ha aperto nel maggio del 2010 il portale dati.piemonte.it, dove mette a disposizione diversi dataset liberamente scaricabili e utilizzabili. Si possono trovare anche degli esempi di utilizzo di questi dati.
Un altro interessante progetto è quello del comune di Firenze, che ad oggi ha rilasciato più di 400 dataset e una serie di applicazioni per smartphone e tablet, quest’ultime sviluppate direttamente dal comune o da sviluppatori esterni.
Una cosa è certa: gli open data non devono essere solo una questione di immagine, la politica è necessario che si impegni a rendere pubblici tutti i dati delle P.A.
7. Che consiglio daresti a un giovane, pieno di “voglia di fare” come te, per inserirsi nel mondo del lavoro?
Gli direi di cercare di seguire le proprie aspirazioni, cercando però di non volere tutto e subito. E di avere il coraggio di cambiare. E di studiare, studiare, studiare! Anche una volta diventati lavoratori! 🙂
AUGA, Davide!