Coworking, smart working, lavoro agile, lavoro da remoto.
La pandemia Covid19 ha accelerato in maniera drammatica le modalità di lavoro smart della forza lavoro italiana, aprendo nuove possibilità ma anche sollevando perplessità, criticità e inevitabili complessità nel contemperare i tempi di vita e i tempi di lavoro.
Stando all’Osservatorio sul lavoro agile del Politecnico di Milano il 1 marzo 2020 c’erano circa 500.000 telelavoratori passati a 8.000.000 nel giro di una sola settimana!).
Una situazione che in realtà incrocia alcune linee di tendenza già ampiamente radicate come la crescita del mondo dei freelance sul totale della forza lavoro (con un aumento del 64 % in Europa dal 2004 Fonte: MALT ), come conseguenza delle ristrutturazioni capitalistiche globali, e la minor disponibilità dei lavoratori stessi a conformarsi ai meccanismi di controllo e subordinazione tipici del lavoro salariato.
Linee di tendenza che se trovano nelle grandi metropoli globali il loro più evidente punto di caduta, acquistano sempre più spazio anche nelle città intermedie (e persino nei luoghi rurali!), confermando che anche in questo ambito la pandemia non ha fatto altro che consolidare modelli sempre più diffusi e legittimati socialmente.
In quest’ottica, come Lab121 in questi mesi siamo andati a segmentare un’offerta multilivello che tenesse conto dei nuovi bisogni e delle esigenze emerse, stressando al massimo la flessibilità delle soluzioni proposte e garantendo al contempo la massima sicurezza per gli utenti dello spazio.
Un’offerta che va dall’ufficio chiuso all’abbonamento stagionale (ad es Smart Working 2021) passando per le formule part time, full time e one shot fino a soluzioni più “creative” come il poker. Il tutto mantenendo inalterati gli standard di qualità del servizio, di informalità delle relazioni e il valore aggiunto della community professionale, da sempre fiore all’occhiello e punto centrale della nostra proposta di valore.